Voleva scrivere un articolo. Cosa poteva dire. Erano le otto, doveva pensare alla cena. Ma era pronto da ieri. Allora si mise in sala, nel salone grande, ed iniziò a scrivere qualcosa: aveva pensato all’argomento. E poteva iniziare a sviluppare le cose. Voleva raccontare si diceva i motivi che lo avevano mosso a scrivere il suo primo racconto: una storia quasi divertente sulla vita di quattro scrittori che erano riusciti tra rinunce ad avere un certo successo. Era stata la sua prima prova e a detta della madre era riuscita in parte. Scrivere quel racconto lo aveva divertito era un lavoro di fantasia con uno stile personale in parte imitazione di altri più famosi autori. Poi però preferì parlare sul suo sito di altro. Non del suo primo racconto. Ma di un testo che lo aveva emozionata di recente. Una lettura nuova e bella. Di un grande scrittore dell’Ottocento, Flaubert. E del suo carteggio. Leggere le lettere di autori e scrittori famosi lo emozionava davvero. Era sempre una esperienza bellissima. E gli piaceva perchè imparava tante cose. Si avrebbe scritto qualcosa sul quel testo di letteratura. Non era facile parlare di un libro importante perché si trattava di lettere. Le sue di Flaubert ad amici e conoscenti e alla madre. Ma in quel testo si potevano capire tante cose dell’autore de L’educazione sentimentale. L. si impegnò riprese in mano il libro di lettere, lo rilesse nei punti più importanti e cominciò a scrivere il suo articolo. Sono indeciso se riproporre in questo testo il suo articolo. Forse è meglio rimandare ad altri momenti. Ci mise due ore, lo rilesse più e più volte, cancellò alcune frasi ed alcuni nomi che non erano musicali per il testo e poi le lesse e lo pubblicò sul suo bel sito internet che aveva chiamato La Riflessione per amici sentimentali. Aveva scritto il suo articolo, ed era contento. La giornata si era in parte conclusa bene. Ora poteva pensare a riposare. Avrebbe cenato, leggero, era sempre a dieta da anni, e il suo fisico era asciutto. Passati erano i tempi in cui purtroppo aveva sofferto un poco di qualche malanno e la linea ne aveva risentito. Oggi era in forma. Grazie anche a quella forma di sport moderato che aveva praticato leggero. Dopo cena era indeciso se rilassarsi davanti al suo film preferito (un western lo attraeva sempre tanto, da tempi in cui da piccolo ci giocava con il fratello) o un libro. Si decise per il giornale ed il libro. Una serata un po’ intellettuale, non era stanco infatti dalla giornata lavorativa né particolarmente stressato, il suo lavoretto a casa con il sito infatti lo aveva rilassato. Era contento. Che libro scegliere? Era indeciso. Poi optò con slancio per un volumetto davvero interessante che aveva trovato alcuni anni prima nella libreria di casa, tra i libri di sua madre, ovvero i Quaranta Sonetti di William Shakespeare. Si. C’era, infatti, stato un periodo che si era allontanato dalla lettura, preferendo la musica o fare delle passeggiate nella natura. Ma i libri erano lontani. Poi, un pomeriggio, cercando, nella casa di campagna, delle recensioni, ecco che trovò il volume di sonetti. Lo aprì: era una non recente edizione curata e con una interessante introduzione. Poi lo stupore nel leggere i versi del poeta. Qualcosa era cambiato, quel senso di noia, e superficialità si era interrotto, ora era tornato il desiderio di leggere poesia! Da quel momento, per tanti anni L. continuò a leggere soprattutto romanzi. Come quando da ragazzo dopo l’interesse per i gialli si era appassionato alla lettura. Un interesse. Un senso di comunione con gli artisti, gli autori, e con l’arte. Questo era stato il suo percorso. E dopo qualche attimo in cui smarrì se stesso era tornato e stava bene. L’interesse per i gialli a ripensarci in effetti fu notevole, decine decine con i suoi eroi in particolare il francese o belga, specificava sempre lui, Poirot e poi Miss Marple, che era meno carismatica ma sempre geniale e sorprendente. Leggere ad alta voce, con la mamma insieme in casa. Quando ero ancora davvero giovane e ragazzino. Quella è stata una esperienza edificante e bellissima che consiglio agli amanti del genere e della letteratura in generale. Li aveva conservati quei libri, ma non li aveva, ancora, chissà se un giorno lontano o vicino…! Li aveva conservati ma non letti del tutto di nuovo, voleva mantenere in questo modo la magia e l’incanto di quel periodo così felice in casa e con le persone. Più in là con gli anni il suo interesse si era modificato su altri temi ed interessi. La politica soprattutto e il romanzo ancora, ma quello storico: le vite quotidiane, ma questo è un altro argomento che si potrà capire meglio in un altro giorno.
Corrado Caruso