Può l’amore farci superare il senso della dignità? Ed è giusto che ci condizioni fino all’accesso la nostra esistenza? Tanti gli interrogativi che prendono il nome di Rosa, la protagonista del romanzo di Carla Bardelli dal titolo “Il suono breve della neve” edito da Effigi. Il senso totalizzante di una vita, a nostro rischio e pericolo, ci indica lo sviluppo di trama di questa storia agile e avvincente, che offre molti spunti che possono arrivare al personale. “Ma una donna non potrà mai fingere a lungo perché è come se partorisse ogni giorno: prima o poi dall’abisso della sua anima porterà alla luce immagini rimosse che non desidera ricordare. Si tratta di una natura istintiva e selvaggia che soffia vento gelido nonostante una coltre di illusione cerchi di coprirla”. Se il mondo al femminile mostra di sapersi sempre esporre più di quello maschile, con conseguenze spesso dolorose, la forza che la donna riesce a spargere per il mondo è sicuramente superiore, unica e inarrivabile. Ecco perché questa storia è un vero e proprio inno all’universo femminile ed ecco perché lo spiraglio di una nuova vita, nata guarda caso da un grembo di donna, ci offre il senso eterno e ciclico della speranza.
Massimo Biliorsi – La Nazione