Leonardo da Vinci e le sue opere emanano un fascino particolare, che coinvolge tantissime persone. Fra le sue opere, quella più famosa e più discussa è di sicuro la Gioconda. È proprio al personaggio ed al paesaggio che è stato raffigurato sullo sfondo, che sono state dedicate infinite pagine di altrettante indagini. L’ultima indagine sul tema è stata portata a termine recentemente da Anselmo Rondoni, che nel giugno scorso ha pubblicato il libro “Il paesaggio de La Gioconda. Un’indagine iconografica”.
Il lavoro di Rondoni, affronta in particolar modo l’identificazione dei luoghi dipinti da Leonardo, sullo sfondo del celebre quadro, comparandoli con le varie località che nel tempo se li sono disputati. Con argomenti molto convincenti, Rondoni elimina una ad una le varie ipotesi che volevano localizzati in giro per l’Italia e per la Francia quei corsi d’acqua, quelle strade, quei calanchi e, soprattutto, il celebre ponte romanico a quattro arcate.Quel paesaggio non rappresenta il sud della Francia, come quel ponte non è vicino al lago d’Iseo. Quella campagna non è in Lombardia e il Ponte del Diavolo del fiume Trebbia, presso Bobbio, non c’incastra nulla con quello leonardiano; anche le paludi Pontine non hanno ispirato Leonardo e gli Archi di San Lidano non combaciano con quelli del ponte sul quadro. Siamo rimasti con Ponte Buriano e la foce della Chiana sull’Arno. Sarà questa la soluzione? No, non è neppure questa. Anzi, Rondoni è molto convincente nell’annullare quell’ipotesi che ormai agli aretini faceva molto piacere: nel 1503 il Canale della Chiana, ancora non esisteva, c’era solo un piccolo corso d’acqua (fossatum novum trecentesco) che azionava il molino della Chiusa dei Monaci; il Ponte Buriano ha sette arcate e non quattro e parte da sponde bassissime, mentre il ponte di Leonardo di arcate ne ha quattro, più alte e parte da sponde scoscese. Qual è dunque il ponte della Gioconda? Si tratta secondo Rondoni, della rappresentazione del Ponte di Valle (del Romito). Il Ponte di Valle crollò nel 1703 ed oggi ne rimane solo un’arcata, ma vedendo quest’arcata, vedendo il paesaggio vicino, non possiamo fare a meno di convenire con Rondoni sul fatto che effettivamente la sua proposta sia più calzante della precedente.
Anche perché quel ponte è molto più vicino alle famose Balze, che sorgono a nord di Laterina e che ormai in tanti identificano con quelle dipinte da Leonardo, a sinistra della Gioconda. C’è poi un’altra particolarità: sempre a sinistra della Gioconda è stata dipinta da Leonardo una strada sinuosa, spesso trascurata dagli studiosi. Ebbene, Rondoni pubblica la foto della strada bianca, che da Rimaggio va al santuario di Santa Maria in Valle: un percorso straordinariamente combaciante con la “serpentina” dipinta da Leonardo, al punto da far dire all’autore che “anche un bischero” se ne renderebbe conto.
Santino Gallorini
Da Il Corriere di Arezzo del 7 luglio 2012
Foto della presentazione del libro nella Villa di Monsoglio a Laterina.