Il Prof. Alessio Varisco ospite della serata organizzata dal Cav. Giovanni Mattei, Presidente ANIOC Varese

12821486Templari e Giovanniti in Lombardia è il tema della conferenza organizzata dall’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche a Varese, ospite il Ch.mo Cav. Prof. Alessio Varisco, Direttore Antropologia Arte Sacra; moderatore il Cav. Giovanni Mattei, Presidente A.N.I.O.C. Varese.

Presenti numerosi Cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio unitamente agli iscritti A.N.I.O.C. della Lombardia, anche da Trezzo e dalla Brianza, per ascoltare il conferenziere che è il più autorevole studioso di Ordini Cavallereschi e Dinastici; la tematica, davvero suggestiva, evoca scenari antichi, con maestria il Professore ha introdotto i Pauperes Commilitones Christi  Templique Salomonis che nascono nel 1118 quando otto Cavalieri seguono un Magister, fra’ Huges de Payns, ed ottengono dal Patriarca e dal Sovrano di Gerusalemme i portici dell’antico Tempio di re Salomone -edificato dall’architetto Himram e distrutto dai babilonesi nel V secolo a. C. e dai romani nel 70 d. C.-, dal 634 divenuto la spianata delle moschee. I primigeni nove Milites Templi ottennero la fiducia degli abitanti della “Città Santa”, per la loro dirittura morale, soprattutto perché “veri” cavalieri e non come i molti “masnadieri” che intendevano soltanto accrescere le loro ricchezze. Insomma, uomini che combattevano, ma che sapevano anche pregare; il 13 gennaio 1129 l’Ordine dei Templari venne riconosciuto solennemente dalla Chiesa solo grazie al favor di San Bernardo da Chiaravalle, il “doctor mellifluus” che ne redasse il Liber Milites “De Laude Novae Militiae” (inquietante che descriva la geografia gerosolimitana in 33 capitoli senza mai esser stato nei Loca Sancta) e la cosiddetta “Regula Templi”, di poco successiva (molto simile anche nella scansione alla “Regula Sancti Benedicti”, osservata dai Cistercensi che sono benedettini riformati). L’Ordine del Tempio si diffuse anche grazie all’autonomia che gli Ordini Militari (Giovanniti, Templari e Teutonici) godevano: ciò consentiva a molti di garantire i propri averi senza dover più pagare le tasse. Questo stratagemma consentì ai Templari di poter annoverare numerosissime donazioni che incrementarono il patrimonio immobiliare e mobiliare; quest’enorme capacità economica consentì ai Cavalieri del Tempio di poter svolgere l’attività di banchieri. In realtà l’invenzione della RiBa (ricevuta bancaria), antesignana del POS, è stata coniata proprio dai Monaci in arme dal bianco mantello e dalla croce rossa vermiglia. I Templari, così come i Giovanniti, i Teutonici -ed in ultimo gli Stefaniani-, hanno lasciato segni indelebili nei territori nazionali, regionali, europei e in Terra Santa; hanno presidiato le rotte di pellegrini dirette e giungenti dai Loca Sancta custodendo le alture del Santo Sepolcro, creando un nuovo modo di costruire edifici ed inventando la “Nuova Cavalleria” su indicazione di Bernardo da Chiaravalle intorno al 1130 che descrisse nella Regola dei Templari in maniera articolata la corretta alimentazione del Cavaliere.

Insomma, fascino e mistero –luci ed ombre per i nemici-, la ricerca e il desiderio di conoscenza li portò a venire in contatto con i Sufi e diversi altri ambienti musulmani. Questa promiscuità non dovette piacere ai potenti in Cismare, soprattutto quando persero Gerusalemme, San Giovanni d’Acri per ritirarsi prima a Cipro e successivamente in maniera definitiva a Parigi. Nella capitale francese costruirono un’enorme caserma/convento, il “quartiere del Tempio”, mentre in Francia si scatenò l’odio di Filippo IV -detto “il Bello”- che durante una sommossa trovò ospitalità nel quartier generale del “Tempio parigino”. Purtroppo durante la richiesta di aiuto ai Milites Templi il monarca francese fu ospitato in un semplice giaciglio, nella camerata dei molti altri Commilitones Christi. Papa Clemente V -frate francescano francese– acconsentì al trasferimento del papato ad Avignone e successivamente non impedì l’arresto dei Templari. Venerdì 13 ottobre 1307 avvenne congiuntamente l’arresto di tutti i Cavalieri del Tempio in Francia; la potestà di arrestare ed eventualmente sopprimere l’Ordine spettava unicamente alla Sede Apostolica e non al re di Francia. Il processo in territorio francese dimostrò l’influenza della monarchia francese sul papato, una sudditanza perché il papa salì al soglio petrino proprio grazie al favor di Filippo “il Bello” che consentì l’elezione di Bertrand de Got. Le bolle pontificie obbligavano i Vescovi diocesani ad impiegare la tortura per estorcere le confessioni dei Templari che venivano accusati delle peggiori nefandezze: eresia, pederastia e blasfemia. Rainaldo da Concorezzo, discendente di una nobile famiglia di giureconsulti milanese, fu il delegato pontificio per l’alta Italia e decise -in maniera pragmatica- di non rispettare i comandi del papa che dalla Francia e, invece, interrogare tutti i Vicari Giudiziali e Vescovi delle diverse Diocesi. Insomma, il Beato Rainaldo operò, ante litteram, l’utilizzazione di strumenti moderni anticipando il processo di Cesare Beccaria; quasi mezzo millennio prima dell’illustre giurista il presule ravennate insegnò che per scoprire la verità occorre cercarla, con una doviziosa ricerca. Nel giugno 1312 i Templari dell’alta Italia furono prosciolti con formula piena; il 18 marzo 1314 Jacques de Molay morì arso vivo sotto Pont Neuf a Parigi chiedendo di poter guardare a Notre Dame. Questa la storia, la “legenda” sulla fine del Tempio è ancora da scrivere perché, in realtà, attraverso i loro simboli essi non sono affatto morti! Il SATOR (palindromo), insieme a fiori della vita e altri simboli e glifi sono le ineludibili tracce del loro passaggio nelle nostre terre [proiezioni squadre e compassi del XV secolo in alcuni castelli].

Chi erano, invece, i Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, di Cipro, di Rodi e infine di Malta? Esistevano già prima della conquista di Gerusalemme -Città Santa che si chiamava “Al Quds”- grazie all’edificazione di un primigenio Ospedale fondato dal Monaco Benedettino cassinese fra’ Gherardo de’ Saxo, divenuto primo “Magister” con il riconoscimento canonico. Con la bolla pontificia “Piae postulatio voluntatis” del 13 febbraio 1113 -conosciuta anche come “Bulla Approbationis et Confirmationis Paschalis II”- nacque l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni con la maggior parte delle Domus Hospitalis in Italia (su otto addirittura sette sul territorio della nostra penisola); dunque non solo l’Hospitium S. Joannes e quello femminile di Santa Maria Maddalena -entrambi dediti all’assistenza dei Palmieri (i pellegrini giungenti nei Loca Sancta)-, ma anche numerose strutture in Cismare oltre che la primigenia e generale nella città conquistata venerdì 15 luglio 1099 dai Crociati.
Quando i Templari divennero banchieri gli Ospitalieri conquistarono il Dodecaneso, proprio dal baluardo del Monte Phileremo -ove già sorgeva un Santuario mariano di epoca bizantino visitato dai pellegrini prima di giungere nei Loca Sacra-, meritando poi il titolo di “Diavoli Rossi” perché unici Militari a difendere dall’invasione dei Turchi sul fronte più orientale a qualche chilometro dalle coste anatoliche. Dopo una lunghissima difesa capitolarono, con la gloria delle armi, a fine dicembre 1522 per abbandonare l’Isola di Rodi con molti rodioti e tre importantissime Reliquie: un pezzo del Legno Vivificatore della Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, un braccio di San Giovanni Battista (loro Protettore) e la Venerata Eikon del Monte Phileremo -Regina di Tutte le Grazie e loro Protrettrice e Patrona-. In Italia a Messina, a Baia, a Civitavecchia e Viterbo per ottenere grazie al favor del Pontefice e dell’Imperatore l’Arcipelago Melitense (comprendente Malta, Gozo, Comino e Cominotto) che governarono per oltre due secoli sino all’invasione di Napoleone. A seguito del Congresso restaurativo di Vienna non riottennero il loro Regno e Sua Altezza Eminentissima il Gran Maestro rimase “Principe e Gran Maestro” dell’unico “Ordine Sovrano” oggi superstite mantenendo l’extraterritorialità di tutte le loro Sedi.
In Lombardia, così come in tutti i territori, acquisirono a titolo oneroso tutti i patrimoni (caserme-convento e precettorie) dei Cavalieri del Tempio accrescendo i loro immobili.
Numerosissimi i personaggi che rivestirono la croce ottogona dei quali presenteremo gli illustri Lombardi!
A termine della serata il Cav. Mattei ha conferito il crest dell’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche della Delegazione di Varese all’ospite Cav. Prof. Alessio Varisco.

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