Il romanzo «lo con i mostri non ci parlo» racconta di due Caterine che vivono in epoche diverse
È un vero e proprio all’universo femminile, scevro da ogni possibile retorica, il romanzo scritto da Carla Bardelli «lo con i mostri non ci parlo», per le Edizioni Effigi. La struttura narrativa ci porta su due piani paralleli, due Caterine che vivono in epoche diverse la loro femminilità.
Un gioco di specchi di raffinata costruzione: quanta poesia sprigiona di queste «femmine, le madri che saranno. Le custodi della specie». È facile pensare che questa narrazione, sempre avvincente, altro non sia che una riflessione a voce alta dell’autrice, i propri sentimenti, i sogni, le speranze. E non poteva che scaturire ad una età matura, condita dall’esperienza, dalla visione oggettiva del mondo che gira attorno. Per questo chiamarlo romanzo è in parte deviante: è più un’analisi in forma letteraria di due tempi diversi, di situazioni stagnanti, di maledetti pregiudizi, di dogmi da distruggere. Lasciamo a voi scoprire il gioco di trama. Ci piace invece mettere in risalto le qualità letterarie di queste pagine, il ritmo, la poesia che si sprigiona dalle descrizioni. Carla Bardelli vola in alto e ci spiega con sarcastica serenità il gioco della vita vista dagli occhi di donna. Ed è un gioco arduo e difficile.
Massimo Biliorsi, La Nazione