D: E che altre paure c’erano poi qui a Buriano.
R2: Eh, a Buriano dicevano una volta facevano il lupo mannaro; ma il lupo mannaro c’era, eh! […] Il lupo mannaro l’ha visto la mi’ mamma; l’ha visto il lupo mannaro; la mi’ mamma l’ha visto che una sera andava al buio gli andò dietro, si nascose sù per le scale di Maria di Quartino; gli andò dietro proprio alla mi’ mamma il lupo mannaro, sì; nel ’40.
D1: Era una persona che conosceva oppure…
R2: Sì; c’era il Nagalli che gli pigliava il lupo mannaro.
R4: No Nagalli.
R2: Sì, il Nagalli, il Nagalli.
R4: Anagalli. […]
R2: Anagalli si chiamava? Poi c’era quell’omo là del Buiore, come si chiamava… Poi al poro… pigliava il lupo mannaro ora ultimamente.
D: Ma quando gli pigliava cosa dicevano.
R2: Gli pigliava nelle notti di luna, nelle notti di luna.
D1: Di luna piena?
R2: Di luna, sì.
D1: Però non aggredivano nessuno, oppure…
R2: Non aggredivano nessuno perchè non trovavano nessuno.
D1: La gente aveva paura.
R2: Solo che alla mi’ mamma gli andò dietro; a salì le scale non ce la fece, cercò di rampicarsi su per le scale ma non ce la fece, allora si ruzzolò giù per la strada; la mi’ mamma ve lo pò raccontà. Poi andavano a trovà l’acqua; il mi’ marito tante volte la notte quando andava a riccià, coi cani che andava fori per i ricci, l’ha trovato che si tufava dentro le pile ai lavatoi; sì, che urlava anche, faceva degli smannari, quando sentiva avvicinarsi la gente…
D1: Stava male.
R2: Perchè si vede che sentivano… non lo so, vero o non vero non lo so, dice così, che come sentiva avvicinarsi la gente mugugliava proprio, facevano dei versi bruttissimi, e poi ti venivano anche dietro.
[Alfonsina Guidi, Porto Santo Stefano 1950] A Santo Stefano Stefano c’era la notizia ma questo tanti anni tantissimi anni fa eh si raccontavano e ci fu ‘l lupo mannaro che le notti di luna piena terrorizzava la gente i pochi passanti insomma fa… ‘nsomma ululava faceva paura a tutti … e allora impaurito da queste storie un giovane una sera che tornava a casa piuttosto tardi si fece accompagnare da ‘n suo carissimo amico perchè non se la sentiva affrontà tutta la strada al buio da solo e quest’amico durante ‘l percorso era diventato ‘nprovvisamente zitto e camminava a ‘fatica accanto a lui però senza rivolgergli mai la parola finalmente i due arrivarono davanti al portone e l’amico pauroso salutò l’altro ringraziandolo caramente e salì ‘gradini appena fu arrivato nel pianerottolo davanti a casa sua sentì degl’urli che provenivano da la strada de’ gridi era l’amico che era lui ‘l lupo mannaro e che aveva resistito fin’ allora per non fargli male e ‘nprovvisamente rimasto solo s’era dato a gridare e a urlare alla luna…
[Marino Corridori, Santa Caterina 1911] …Questa donna c’aveva l’marito pigliava questo male… era gli pigliava questo male era… venuto malato ‘nsomma questo poro disgraziato è stata ‘na disgrazia anche quella… Allo’ gli disse – guarda io quando vo’ via che mi piglia questo male ti lascio sola però ricordati bene che a la prima volta quando vengo a bussatti a la porta non mi aprì’ e nemmeno la seconda perchè so’ sempre ne le furie c’ho sempre ‘l male addosso allo’ te mi devi aprì quando la terza volta e vengo a bussatti a la porta – va bene va bene ci penso io vedrai che bisogna anda’ a cerca’ dell’acqua ‘l manaro ha visto uuh un male cattivo poveraccio che a chi tocca sarebbe ma’ ‘n avesse ma’ nessuno. Entrando nell’acqua sembra che questo male ‘n po’ li calmi… ora lu’ era proprio ‘n de’ le furie partì con questo male addosso va a bussà a la porta lei s’era addormentata la su’ moglie non pensava che questa era la prima volta che gl’andava a bussà… sentendo bussà questo qui a la porta convinta che fosse la terza volta s’era addormentata si svegliò l’oprì e questo ‘nvece aveva ‘l male accellerato forte come gli pigliava e era fori di sè non capiva più niente chiappò la moglie e l’ammazzò la trucinò ecco co’ successe questo manaro poveretta ma le’ ‘n sapeva ch’era la prima volta convinta che fosse la terza volta come gl’aveva detto lui… menttre c’andò la prima volta… lui andava perchè girava ‘n sapeva dov’andava andò a bussà a la porta… e ‘n quel modo quella donna l’ammazzò l’ammazzò lu’ ‘l marito stesso per via che lui deva ‘ndarci la terza volta do’ a andalli e gli dè’ oprì allora mentre se gli opriva la prima volta convinta lei che fosse già la terza volta che ci ‘ndasse s’era addormentata poveretta gli prese ‘l sonno…
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TITOLO: Fiabe e storie della Maremma – nel fondo narrativo di tradizione orale
AUTORE:
Roberto Ferretti
PAGINE: 519
COLLANA: Microcosmi
ISBN: 978 88 6433 083 9
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2010
PREZZO: euro 18.00
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TITOLO: Maremma segreta – la mappa delle storie e delle leggende
TESTI: Piergiorgio Zotti
DISEGNI: Massimiliano Longo
PAGINE: 128
COLLANA: Microcosmi
ISBN: 978 88 89836 57 6
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2008
PREZZO: euro 15.00
Disponibile anche in formato ebook