La recensione di Bartezzaghi sul “Manuale di enigmistica classica” di Nivio Fortini

Secondo una vulgata diffusa, e criticabilissima, il vasto universo dei giochi linguistici si dividerebbe in due emisferi: di qua l’enigmistica (a sua volta articolata in «classica» e «popolare») di là la «ludolinguistica». È saggio conoscere queste distinzioni, ma anche ricordarsi che conoscerle non implica necessariamente dar loro credito e farne uso. So cosa distingue un unicorno da Peter Pan, ma non penso di incontrare mai né l’uno né l’altro per la strada. Ne parlo qui perché sono usciti due libri, uno per emisfero, che possono dare qualche spunto agli insegnanti che si preparano alla rentrée scolastica e si propongono di introdurre qualche esercizio divertente nelle lezioni di italiano.

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Il secondo libro non si rivolge solo agli insegnanti. Lo ha scritto Nivio Fortini ed è un Manuale di enigmistica classica (ed. Effigi, pp. 288, euro 16) e riprende una classica ripartizione fra «giochi in versi» (indovinelli, sciarade eccetera), «giochi illustrati» (rebus), «crittografie» e «cruciverba». Quest’ultimo non sarebbe un gioco da enigmistica «classica», e anzi la denominazione è nata proprio per separarlo dalle sorti degli altri giochi, considerati nobili (ancorché, o perché, non commerciali). Ma per i «classici», se un cruciverba ha definizioni a doppio senso allora è ammissibile. Il grosso del libro è però dedicato ai giochi in versi, con esempi per ogni tipo di combinazione.

Il Venerdì di Repubblica, 28 agosto 2015

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